IL PROGETTO

"Gl'Italiani ridono della vita: ne ridono assai più, e con più verità e persuasione intima di disprezzo e freddezza che non fa niun'altra nazione. Questo è ben naturale, perché la vita per loro val meno assai che per gli altri, e perché egli è certo che i caratteri più vivaci e caldi di natura, come è quello degl'Italiani, diventano i più freddi e apatici quando sono combattuti da circostanze superiori alle loro forze." Giacomo Leopardi, "Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl'Italiani".

WITH AN HELMET (con un casco), di Francesca Fini, è un progetto performativo concepito come work-in-progress. L'idea di partenza nasce da una riflessione sullo stato in cui si trova il Paese. Siamo preda di un'abulia senza scampo e di una rassegnazione soporifera. Il nostro sguardo ottuso accompagna il processo degenerativo che avvelena tanto il mondo politico quanto la società civile.

Il progetto WITH AN HELMET nasce con un video realizzato nell'ottobre del 2012. Nel video l'artista applica sul suo braccio destro elettrodi terapeutici, regolati al massimo della potenza, che determinano forti contrazioni muscolari. Le contrazioni fanno danzare una minuscola bandierina da cocktail, al ritmo dell'inno nazionale. A un paese ridotti ai minimi termini non resta che la meccanicità grottesca della retorica dell'inno e lo spasmodico appello ad un rispetto preteso ma svuotato di ogni sentimento autentico.

L'idea è ulteriormente sviluppata nella performance dal vivo realizzata al Forte Prenestino e poi nel novembre 2012 al MACRO Testaccio, grazie alla collaborazione di un gruppo di performer.



Nell'ultima performance del ciclo, "Fair and Lost", intervengo invece su me stessa.
Durante l'azione indosso degli elettrodi su entrambe le braccia e cerco di truccarmi il viso. Le contrazioni involontarie causate dall’impulso elettrico sono fortissime, impedendo il movimento naturale e consapevole, e il makeup si sparge da tutte le parti in maniera incontrollabile. In sottofondo ascoltiamo il coro del Nabucco, un brano simbolo della storia nazionale che porta con se’ il fantasma di antiche lotte per la libertà che nessuno ricorda più. Anche il pianto è involontario, causato dalla matita nera e dal rimmel che entra negli occhi perché non riesco a controllare il movimento della mano. Un pianto meccanico che attraverso quei dettagli ravvicinati degli occhi sofferenti, si trasmette altrettanto automaticamente a chi guarda, in una sorta di collegamento empatico condizionato, inconsapevole e quindi del tutto inutile. Una performance sul condizionamento sociale, ma anche sull’isterica e grottesca meccanicità di alcuni gesti rituali, semplici ma profondamente simbolici come quello di truccarsi, rendersi presentabili, prendersi cura di se’, in un contesto devastato e sull’orlo del baratro. Il movimento parkinsoniano, eterodiretto, della mano, rappresenta il disagio di una società al collasso in cui si è interrotto il collegamento tra mente e corpo, tra volontà e possibilità di scegliere.



Questo blog ha lo scopo di riunire tutti i materiali e i contenuti che verranno prodotti dal progetto performativo WITH AN HELMET, che è un progetto aperto, itinerante e in continua evoluzione.

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