mercoledì 12 dicembre 2012

VENICE PERFORMANCE ART WEEK

Francesca Fini, ideatrice e direttore artistico del progetto WITH AN HELMET, è stata invitata a partecipare alla Venice International Performance Art Week, già considerata la più grande mostra/evento dedicata alla performance art nel mondo. 
"Radunati sotto il topic Hybrid Body- Poetic Body, arrivano a Venezia da ogni angolo del pianeta: sono 31 performers, tra new entry e maestri, che nel serratissimo programma aperto al pubblico per tutta la settimana si sfideranno a colpi di video, live show, foto, installazioni film e incontri. Programma? Sì, quello della Venice International Performance Art Week, curata da Andrea Pagnes di VestAndPage. Nomi ormai mitologici, come Yoko Ono (Nutopia), Valie Export (Austria), Hermann Nitsch (Austria), Jan Fabre (Belgio), assieme a Ilija Šoškić (Montenegro/Italia), Boris Nieslony (Germania), Jill Orr (Australia), Lee Wen (Singapore), Gonzalo Rabanal (Cile), Helena Goldwater (Regno Unito), Snežana Golubović (Serbia/Germania), Jason Lim (Singapore), Manuel Vason (Italia/Regno Unito), Joseph Ravens (USA), Prem Sarjo (Cile), Suka Off (Polonia), Nelda Ramos (Argentina), Shima (Brasile), BBB Johannes Deimling (Germania/Norvegia), VestAndPage (Germania/Italia), Santiago Cao (Argentina), Francesca Fini (Italia), Francesco Kiàis (Italia/Grecia), Wanda Moretti | Il Posto (Italia), Gabriela Alonso (Argentina), Alvaro Pereda Roa (Cile), Andrea Morucchio (Italia), Macarena Perich Rosas (Cile), Marcus Vinicius (Brasile), Weeks & Whitford (Regno Unito), David Dalla Venezia (Francia/Italia), Zierle & Carter (Regno Unito)..." 
ARTI ARTICOLI SULL'EVENTO

sabato 8 dicembre 2012

FAIR AND LOST

WITH AN HELMET - fair and lost 
Questo è il secondo video del ciclo "With an Helmet". In questo video indosso l'elettrodo su entrambe le braccia e cerco di truccarmi il viso. Le contrazioni involontarie causate dall'impulso elettrico sono fortissime e il makeup si sparge da tutte le parti, in maniera incontrollabile, trasformandomi in un mostro. In sottofondo ascoltiamo il coro del Nabucco, un brano simbolo della storia nazionale che porta con se' il fantasma di antiche lotte per la libertà che nessuno ricorda più. O mia patria sei bella e perduta. Anche il pianto è involontario, causato dalla matita nera e dal rimmel che entra negli occhi perché non riesco a controllare il movimento della mano. Un pianto meccanico che attraverso quei dettagli ravvicinati degli occhi sofferenti, si trasmette altrettanto automaticamente a chi guarda il video, in una sorta di collegamento empatico condizionato, inconsapevole e quindi del tutto inutile.